Se cadessero le calme barriere
dell’abbandono e se
i transiti di corallo e spuma
lasciassero questi corpi
randagi e mutevoli…
Chi mi terrebbe nell’incrocio dei lini,
fra le pieghe della quercia,
dietro le anse o ai lati
o dentro la corolla congiunta
delle mani?
Prendi l’arco leggero
della carezza e spingi
il sussurro al bacio
domenica 21 settembre 2008
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